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giovedì, 2 Maggio 2024
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Trani – Manufatti realizzati abusivamente su area demaniale: la scoperta in zona “le conche”

L'attività ha interessato la rilevazione di una serie di accessi privati al mare realizzati sul demanio marittimo, corredati da scalinate in calcestruzzo poste direttamente sulla falesia

Militari della Stazione Navale Guardia di Finanza di Bari e dell’Ufficio Locale Marittimo di Trani, al termine di una complessa attività info-investigativa finalizzata al contrasto
dell’abusivismo demaniale ed alla tutela dell’ambiente nel tratto costiero a nord del
comune di Trani, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di aree
demaniali emesso dal G.I.P. del Tribunale di Trani su richiesta della Procura della
Repubblica di Trani.

Le complesse indagini coordinate dalla Procura di Trani, avviate nel mese di ottobre 2021,
hanno consentito di accertare numerose irregolarità perpetrate, a vario titolo, da sei
soggetti
nella realizzazione di manufatti, locali e pertinenze, in area demaniale in totale
assenza di autorizzazioni da parte delle Autorità competenti o, in alcuni casi, in difformità
da queste.

L’attività, avviata a seguito di diverse segnalazioni pervenute presso la stessa Procura
della Repubblica ed alla Guardia Costiera di Trani, caratterizzata da molti sopralluoghi ed
accertamenti, anche mediante consulenza tecnica, eseguiti sul posto, si pone all’interno di
un più ampio contesto di contrasto dei reati, nel quale si collocano diverse operazioni
fortemente volute dal Procuratore della Repubblica nell’ambito dell’attività del Primo
gruppo specializzato della Procura.

L’operazione, che ha visto impegnate pattuglie della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera
e della Guardia di Finanza, ha condotto alla esecuzione del provvedimento di sequestro
preventivo – tra l’altro – di un’intera villa, due trulli, due tettoie, oltre a vari locali e
pertinenze edilizie.

Nel particolare, l’attività ha interessato la rilevazione di una serie di accessi privati al mare realizzati sul demanio marittimo, corredati da scalinate in calcestruzzo poste direttamente sulla falesia, con alterazione della conformazione naturale di quest’ultima e di grande impatto ambientale.

Queste ultime opere, costituivano accesso diretto ed esclusivo al mare, tale da rendere privatistico l’uso dell’arenile pubblico sottostante.
In un caso è stata accertata addirittura l’inclusione di un’intera particella demaniale nella
proprietà privata, poi destinata a terrazza/belvedere.

L’attività, che ha visto interessata ad ampio raggio la zona “le conche” – al confine con il
comune di Bisceglie – testimonia, ancora una volta, l’attenzione delle Istituzioni a tutela
degli interessi dei cittadini e dello Stato.

L’Ufficio del Pubblico Ministero ha particolarmente incoraggiato ed apprezzato la
creazione di sinergie createsi nell’occasione tra i due Corpi, segno che la cooperazione tra
le Forze dell’Ordine potrà rilevarsi l’arma vincente al contrasto dell’illegalità ambientale.

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