L’attesa di un teatro ad Andria e di una stagione teatrale è solo un sogno inutilmente accarezzato da tanto tempo e oggi quanto mai irrealizzabile.
Per molti anni gli interessi si sono mossi intorno al vecchio teatro Astra, con vaghi tentativi e deboli avance nella speranza che i proprietari non cedessero alla tentazione del business edilizio per farne un gradito omaggio alla Città.
Ma l’odore del cemento è stato più forte delle fragili iniziative pubbliche per cui ormai è inesorabilmente svanita ogni possibilità di recupero della storica sede di corso Cavour: pare che la giustizia amministrativa abbia ritenuto più giustificato l’interesse privato rispetto a quello pubblico e quindi l’autorizzazione ad abbattere il Teatro.
Oggi forse i nostri concittadini potranno ammirare, al posto del teatro, tanti bei balconi che si sporgeranno da quel luogo dove anni fa, per diversi mesi all’anno, si avvicendavano tante compagnie teatrali e anche artisti di livello nazionale.
Chi ama il teatro per anni ha inutilmente atteso un gesto di coraggio in una delle amministrazioni che si sono succedute; quelle che hanno parlato e straparlato di cultura, e che immancabilmente nei programmi elettorali rispolveravano progetti per il teatro, che poi una volta insediatisi, rimettevano con cura nel cassetto. Forse il teatro non porta voti come altre più interessanti e interessate iniziative.
Forse si darà la colpa al bilancio, ma non è possibile che negli ultimi dieci anni non si siano potuti trovare i necessari finanziamenti. Eppure realtà comunali a noi vicine, molto meno importanti della nostra (che si fregia del titolo di capoluogo della Provincia), hanno un teatro e una stagione teatrale degna di questo nome.
Abbiamo guardato speranzosi nel programma del PNRR per vedere se c’erano novità, ma non abbiamo visto nessuna traccia di progetto che riguardi la realizzazione di un teatro.
Negli ultimi tempi, a differenza della inerzia amministrativa, in Città si sono sviluppate diverse iniziative di teatro amatoriale e dialettale. L’Associazione Alfa storicamente può definirsi la capostipite di tutte le compagnie locali: a giugno dello scorso anno ha festeggiato i suoi notevoli 50 anni di attività con una storia piena di successi e di grande affetto da parte del pubblico.
Tra le compagnie amatoriali veramente apprezzabili e che si sono esibite negli ultimi mesi, ricordiamo il Gruppo Hurricane guidato da Vincenzo Tondolo che si esibisce dal 2018, prendendo lo spunto dai testi classici che riporta all’attualità, per realizzare divertenti spettacoli musicali.
L’Associazione l’Altroteatro” attiva dal 2021 e organizzata da Michele Fasciano, ultimamente ha riproposto con successo la commedia “la fest du scummugghie” di Grazia Montanari, autrice andriese. L’Associazione teatrale “Il circolo dei viaggiatori” diretta da Domenico Ciommo attiva dal 2011 e che recentemente si è rivolta al teatro di Edoardo Scarpetta rielaborato e proposto in vernacolo andriese.
Questi e tanti altri che si muovono nell’ambito parrocchiale, sono tantissimi appassionati che amano il teatro e che attraverso le produzioni vecchie e nuove del vernacolo andriese si divertono e divertono la gente. E a giudicare dalla partecipazione e dalla repliche cui sono costrette le compagnie per poter rispondere alle richieste, non si può dire che manchino soddisfazioni.
Ma quest’ultimi, per quanto bravi e lodevoli non possono certo colmare il vuoto culturale enorme che consegue dalla mancanza di una struttura teatrale adeguata ad una città delle dimensioni e con la popolazione di Andria.
Per il futuro sull’argomento saremo costretti ad assistere ancora al deludente e per nulla divertente “teatrino” della politica?
