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lunedì, 29 Aprile 2024
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Spinazzola – Riparo del Covone, arriva il Decreto di Tutela dopo 17 anni dalla scoperta

Il Riparo sotto roccia istoriato e l’abitato di epoca preistorica della località Cavone di Spinazzola sono stati riconosciuti per la loro rarità di interesse nazionale, archeologico, storico-culturale

Il Riparo sotto roccia istoriato e l’abitato di epoca preistorica della località Cavone di Spinazzola sono stati, con Decreto a firma del segretario regionale arch. Maria Piccarreta del Ministero della Cultura, riconosciuti per la loro rarità di interesse nazionale, archeologico, storico-culturale. Un “racconto”, unico, inciso sulla roccia dell’Uomo dell’età dei Metalli, tra Eneolitico ed inizi dell’età del Bronzo.

“La scoperta fortuita del sito, con mia immediata comunicazione alla Soprintendenza di Taranto, risale al 31 marzo 2006, con riscontro dell’interesse dei compianti dott. Giuseppe Andreassi Soprintendente e Giuseppina Canosa, funzionario archeologico responsabile della tutela del territorio di Spinazzola” – a dichiararlo è il giornalista Cosimo Forina.

“Solo pochi giorni dopo (7 aprile) venne disposto un sopraluogo e l’affidamento dello studio e indagini preliminari (pubblicato nel 2008) alla prof.ssa Renata Cremonesi Grifoni dell’Università di Pisa.

Eravamo nel periodo di estrema tensione su quanto stava avvenendo per il sito delle Grottelline, dove si volevano costruire più discariche ed impianti di trattamento di rifiuti, raccontato con i miei articoli per la Gazzetta del Mezzogiorno. Luogo, Grottelline, in cui le campagne di scavi tra il 2004-2005, affidate alla Cremonesi Grifone dalla Canosa, portavano in luce il sito neolitico del IV millennio a.C.

Meno di due mesi dopo, a chi come detto da giornalista si stava occupando del tentativo di fermare la distruzione delle Grottelline per farne immondezzai, arrivarono le spedizioni punitive. Come quella subita da Alessio Dipalo direttore di Radio Regio di Altamura preso a calci e pugni a cui dovevano sparare, l’editto contro l’inviato Carlo Vulpio del Corriere della Sera per il suo articolo del 7 luglio 2006 sulla difesa di Grottelline, dall’allora governatore della Puglia Nicola Vendola (detto Nichi) il quale indicò Vulpio come mandante morale di una finta bomba trovata sul litorale brindisino, la disposizione da parte della Dda di Bari di una “scorta leggera” nei mei confronti.

Il sito del Cavone e quello di Grottellline, in quel momento storico di difesa del territorio da parte di giornalisti isolati, mentre i politichicchi locali e non solo strizzavano l’occhio alle lobby dei rifiuti, sono intimamente legati tra loro. Ora le due aree, come auspicato, sono state sottoposte dal Ministero della Cultura a tutela, patrimonio per la città di Spinazzola, per la regione Puglia, per il Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Il Riparo del Cavone con le sue sottili incisione “racconta” forse di una cerimonia o di un rito religioso, una scena di caccia o di guerra. Con antropomorfi dominanti e altri che si rincorrono, recinti con all’interno zoomorfi, pettiniforme forse stilizzazioni di cervi, falchi, stelle a cinque punte, farfalle e clessidre, le catene di losanghe, le linee a zig zag, fasci di linee parallele. Reperti di un insediamento –abitato – probabilmente coevo con le incisioni.

Si tratta di manifestazioni artistiche dell’arte rupestre dell’età dei Metalli che trovano pochi confronti nella penisola italiana specie dopo il Gargano, più propriamente nel Levante spagnolo, nella Francia meridionale, nelle Alpi orientali. Come riportato nella relazione allegata al Decreto del dott. Italo M. Muntuni – responsabile Area Patrimonio archeologico della Soprintendenza di Foggia – il quale si è avvalso, oltre a suoi sopralluoghi, dei dati di ricerca dell’Università di Pisa e di simili scoperte presenti in letteratura.

In questi lunghi 17 anni, non sono mancate sollecitazioni per mettere in sicurezza il sito e valorizzarlo, riscontrando indifferenza, incapacità, sfregio alla storia e al patrimonio archeologico nazionale.

Con l’imposizione di tutela (fg.72, p.lla 231 parte – comune di Spinazzola) si pone un nuovo punto di partenza non di arrivo, una grande opportunità per far conoscere un’area rilevante che costituisce uno dei pochi esempi di Arte parietale a livello regionale e nazionale. Questo ci è stato tramandato da cinquemila anni fa.

Permettetemi un ricordo, quello della dott.ssa Giuseppina Canosa, donna di scienza, conoscenza e fermezza.

Le nostre conversazioni sul Riparo del Cavone per l’organizzazione dei sopralluoghi con la prof.ssa Grifoni Cremonesi, la dott.ssa Donata Venturo, il dott. Giovanni Pofi e gli uomini del comando Forestale, erano accompagnate dalle valutazioni sulle “pressioni” ricevute, sulla scomparsa dei documenti, per sminuire il valore della scoperta del sito delle Grottelline.

Per Spinazzola e il suo patrimonio, Giuseppina Canosa non è mai indietreggiata ed esemplare resta la sua calma e tranquillità nell’agire, senza mai chinare il capo. Leggendo i dati della perimetrazione del vincolo del Riparo del Cavone (18.003 mq) questi corrispondo agli stessi imposti dalla Canosa su Grottelline, di certo una coincidenza ma forse un segno del suo amore per il nostro territorio, un lascito ereditario che merita continuità” – ha concluso Forina.

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