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lunedì, 29 Aprile 2024
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Obbligo di assicurazione anche per le moto ferme: cosa impone la direttiva UE

La direttiva UE 2021/2118 ha introdotto un cambiamento epocale nella legislazione europea riguardante l'assicurazione dei veicoli, ed è valida non solo per le auto, ma anche per le moto e i ciclomotori

La direttiva UE 2021/2118 ha introdotto un cambiamento epocale nella legislazione europea riguardante l’assicurazione dei veicoli, ed è valida non solo per le auto, ma anche per le moto e i ciclomotori.

Adottato il 24 novembre 2021, questo dispositivo impone l’obbligo di assicurare le moto anche quando non sono in uso, dunque quando rimangono ferme in aree come i garage oppure i parcheggi privati. L’Italia, insieme agli altri Stati membri dell’Unione Europea, ha avuto l’incarico di implementare questa direttiva entro il 23 dicembre 2023.

L’obbligo assicurativo e il rischio statico

Uno degli aspetti cruciali di questa normativa è la sua giustificazione, che riguarda nello specifico il rischio statico. In sintesi, l’assicurazione è obbligatoria in quanto deve coprire i potenziali danni che un veicolo (incluse le moto) potrebbe causare, anche se fermo in un’area privata. Si parla ad esempio degli incidenti provocati da un’auto o una moto parcheggiati in maniera incauta o scorretta nei cortili condominiali.

La direttiva UE 2021/2118, comunque, prevede la possibilità per i proprietari di sospendere la propria assicurazione per un periodo fino a 10 mesi all’anno. Questa opzione risulta particolarmente vantaggiosa per chi possiede una moto che viene utilizzata solo in determinate stagioni o per periodi limitati. Per le moto storiche, la sospensione dell’assicurazione può essere estesa fino a 11 mesi.

Di contro, ci sono alcune eccezioni. Si fa riferimento alle moto che sono state definitivamente radiate, a quelle che si trovano permanentemente all’estero e alle moto che sono state sequestrate o sono soggette a particolari provvedimenti legali. Questi casi, infatti, non rientrano nell’ambito dell’applicazione della direttiva UE 2021/2118.

Le conseguenze della mancata copertura assicurativa

In caso di mancata copertura assicurativa, la direttiva prevede delle sanzioni pecuniarie. Le multe variano da un minimo di 866 euro fino ad un massimo di 3.464 euro, a seconda della gravità dell’infrazione e delle normative specifiche adottate da ogni Stato membro. È importante notare che, se il proprietario del veicolo provvede a riattivare l’assicurazione entro 15 giorni dalla data di scadenza, la sanzione può essere ridotta al minimo sindacale, come detto pari a 866 euro.

Data l’entità dell’importo da pagare in caso di multa, è logico evitare di correre ogni possibile rischio: è fondamentale rispettare la legge e assicurare la propria moto anche quando il veicolo resta fermo in una zona privata. Ed è possibile farlo spendendo cifre più basse della media, ad esempio,  affidandosi a portali online, che consentono di confrontare le migliori offerte e risparmiare sul premio assicurativo.

Per scoprire qual è il preventivo più conveniente per la polizza moto basta visitare la pagina di Assicurazione.it, dedicata al confronto tra le varie proposte delle diverse compagnie assicurative. In questo modo, è possibile confrontare le offerte disponibili e trovare quella più giusta per le proprie necessità e, soprattutto, quella più conveniente.

Inoltre, come anticipato, un altro metodo per risparmiare sul costo annuale della polizza è ricorrere alla sospensione. I portali di comparazione online in genere segnalano quali prodotti offrono questa possibilità, che consente di evitare di pagare la polizza durante il periodo di inattività, aggiungendo un’ulteriore fonte di risparmio. Il tutto senza rinunciare alla copertura obbligatoria, dunque nel pieno rispetto della legge.

Ma resta comunque essenziale che il veicolo non circoli senza una copertura assicurativa valida, per evitare sanzioni e per garantire la protezione dagli eventuali danni che potrebbero verificarsi.

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